martedì 2 giugno 2020

STEP #24: VERSO LA CONCLUSIONE DEL CORSO...

Il termine Cyborg è un derivato dalla composizione di due parole inglesi: cybernetic, che significa cibernetico e che dal greco kybernetes indica 'timoniere,  pilota di nave', e organism, organismo e che rimanda al greco organon, 'strumento', o ergon, 'lavoro'. Giungiamo a descrivere il cyborg come un organismo cibernetico dotato di parti artificiali. (http://www.treccani.it/vocabolario/cyborg/TRECCANI CYBORGCyborg, GARZANTI LINGUISTICAETIMOLOGIA, TRECCANICYBER, Accademia della CruscaTraduzione). Una mia rappresentazione: DISEGNO,STEP #03.
Come si può immaginare, il termine fa la sua prima comparsa in medicina e in bionica per poi avere grande successo nella fantascienza. Già Manfred E. Clynes e Nathan S. Kline nel 1960 avevano avuto l'idea di manipolare organismi in grado di sopravvivere a determinati ambienti inospitali. 
Tra i primi a creare un robot capace di svolgere alcuni compiti in autonomia vediamo essere W. Grey Walter. 
Siamo entrati tutti in confidenza con il termine anche se spesso si usa androide per racchiudere tutte le specie. Androide, però, è solo una delle tre categorie del cyborg: le altre due sono esseri umani e alieni potenziati.
Molti film e fumetti conosciuti hanno come protagonisti degli esseri cyborg che, talvolta, vengono considerati come delle vere e proprie figure mitologiche. In letteratura, uno dei più celebri che spesso ricorre a personaggi di questo tipo nei suoi romanzi è William Gibson, che è anche affiancato da Kage Baker. 
Nella poesia è difficile incontrare nei grandi classici questo tema, per questo le uniche opere esplicite che si possono incontrare sono recenti.(Sono un androide, poesia.)
Si è trovato qualche riferimento nei dialoghi di Platone (Trama Mito della caverna), ma più esplicito è Cartesio che vede il corpo come una macchina, infatti i nervi vengono paragonati ai tubi delle macchine delle fontane, i muscoli e i tendini ai congegni e alle molle, la respirazione ai movimenti di un orologio o di un mulino.
Donna Haraway, della filosofia contemporanea, scrive il saggio "Manifesto Cyborg"in cui il concetto di cyborg viene considerato a livello simbolico e rappresenta il rifiuto dei dualismi in cui si fondano la società maschilista e quella tardo-capitalista.
In arte, l'opera che secondo me racchiude meglio questa sintesi uomo/macchina è Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni.
Nell'ingegneria questo tema si vede bene nell'ambito della biomedica, in cui vengono sperimentate e create apparecchiature elettromedicali dedicate alla sanità e alla telemedicina.
Il tema è ampiamente discusso in campo etico e del futuro(Serve un'etica del post-umano); infatti, viene valutato negativamente per quanto riguarda l'opporsi alla naturale evoluzione delle cose e per quanto concerne la sostituzione degli umani, più lenti, in campo lavorativo ('Festival dei cyborg', LA NAZIONE). Però si possono considerare alcune cose positive, come la salvezza di parti umane malfunzionanti e distrutte e l'aiuto che hanno dimostrato in campo ospedaliero, per esempio, durante l'emergenza Covid-19.(Ospedale Wuhan, CINA)








Informazioni
MOON RIBAS, la ragazza cyborg che sente tutti i terremoti.






domenica 31 maggio 2020

STEP #22 SERIE TV

In un’Italia futuristica, circa nel 2052, un gruppo di poliziotti è affiancato da androidi e organismi cibernetici. Piero Spinoza, uno degli agenti del dipartimento in questione, è un poliziotto molto rispettato dai suoi colleghi che, risvegliatosi da un coma in cui era finito dopo un’imboscata della malavita, ritorna in servizio. L’unico problema è che egli mostra un chiaro distacco emotivo dai suoi sentimenti e vista l’avversione con i normali androidi, gli viene assegnato come partner androide il sintetico Francesco, che è invece molto sensibile. Al fianco dei due ci sono Gabriella e il capitano Martina. La prima è una donna forte che vive secondo un suo codice morale, la seconda invece è ambiziosa e pronta a fare grandi sacrifici per il bene collettivo.

STEP #21 CYBORG NELL'ETICA

Ci sono diversi punti di vista parlando di cyborg in campo etico.Giuseppe Longo, pioniere della scienza dell’informazione in Italia, affronta proprio il dibattito creatosi sulle implicazioni etiche dello sviluppo scientifico dal momento che la tecnologia, afferma, ha iniziato a 'invadere' il nostro corpo.Per quanto ci possano essere aspetti positivi nel sostituire parti umane malfunzionanti o completamente distrutte con applicazioni artificiali per permettere a un essere umano di continuare ad avere una vita quanto più "normale" e addirittura salvarlo, ci sono inevitabilmente degli aspetti negativi."Citando Habermas e Rifkin, lo scienziato sottolinea come il perno della nuova età che stiamo vivendo è il ribaltamento dell’idea di evoluzione: non più un processo che plasma l’essere vivente, ma un processo che dall’essere vivente è pilotato, e che porta l’uomo a cessare di “riprodursi” per iniziare a “prodursi” in esemplari sempre più perfetti. Una trasformazione che, quando entrano in gioco genetica e biotecnologia, diventa evoluzione pilotata della specie: nasce così l’homo technologicus, che rispetto al sapiens è frutto di tecniche sempre più invasive, che entrano nel corpo e arrivano a sostituirne organi e geni: non più soltanto nella prospettiva di curare patologie, ma in quella di migliorare le capacità dell’essere umano o crearne di nuove."Tutto questo va contro la naturale evoluzione delle cose, per questo potrebbe considerarsi eticamente sbagliato.





Homo sapiens 
Homo technologicus



























Serve un'etica del post-umano

mercoledì 27 maggio 2020

STEP #20 NELLO ZIBALDONE DI LEOPARDI

Parlando di intelligenza artificiale, ecco un estratto di Giacomo Leopardi da proposta dei premi fatta dall'Accademia dei Sillografi: "L'Accademia dei Sillografi reputa essere espedientissimo che gli uomini si rimuovano dai negozi della vita il più che si possa, e che a poco a poco dieno luogo, sottentrando le macchine in loro scambio. E deliberata di concorrere con ogni suo potere al progresso di questo nuovo ordine delle cose, propone per ora tre premi a quelli che troveranno le tre macchine infrascritte.
L'intento della prima sarà di fare le parti e la persona di un amico, [...] La seconda macchina vuol essere un uomo artificiale a vapore, atto e ordinato a fare opere virtuose e magnanime. L'Accademia reputa che i vapori, poiché altro mezzo non pare che vi si trovi, debbano essere di profitto a infervorare un semovente e indirizzarlo agli esercizi della virtù e della gloria. Quegli che intraprenderà di fare questa macchina, vegga i poemi e i romanzi, secondo i quali si dovrà governare circa le qualità e le operazioni che si richieggono a questo automato. [...]
La terza macchina debbe essere disposta a fare gli uffici di una donna conforme a quella immaginata".

Un riferimento un pò forzato nello Zibaldone si può apprezzare nell'Infinito:

"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare. "










Pensando al concetto di cyborg e, più in generale, alla tecnologia, l'immensità di pensieri e 'il guardo' dell'ultimo orizzonte escluso a cui fa riferimento Leopardi possono alludere all'avanzamento della tecnologia che non si ha idea a cosa porterà.

martedì 26 maggio 2020

STEP #19 NELL'UTOPIA

Il concetto di Cyborg si colloca come antagonista nel pensiero utopico, secondo Matteo Bergamaschi in alcuni episodi, la dinamica cyborg rivela il proprio potenziale distopico, "è infatti un mondo che ostacola lo sviluppo vitale quello che si delinea in simile orizzonte, un mondo cioè in cui i diffusi dispositivi tecnologici implementano un biopotere che omogenizza i processi vitali, inserendoli nel continuum tecno-informatico".
Il pensiero cyborg eredita originariamente una tematica: in una società in cui il soggetto è destrutturato nella molteplicità dei flussi informatici delle proprie operazioni finanziarie, mediatiche o comunicative, così che «il corpo, il nostro principale strumento di comunicazione con l’esterno, la nostra inter- faccia con il mondo, viene direttamente integrato nel processo di valorizzazione capitalistica, per così dire “a tempo pieno”, e si integra anche con la tecnologia in modo ben più pervasivo e fine che per il passato» il cyborg diviene la possibilità di una resistenza interna a questo sistema, capace di decostruirne la logica di dominio alla volta della costruzione di un ibrido in grado di mettere fuori gioco i dispositivi dualisti che lo imprigionano.
Il cyborg in quanto veicolo di emancipazione, dunque, ma anche di contaminazione e di ibridazione, il cyborg in quanto superamento di ogni fissismo essenzialista e libera sperimentazione «schizofrenica» una volta messa fuori gioco la macchina antropogenetica. 
Dunque possiamo dire che cyborg ha alcune caratteristiche che appartengono all'utopia e altre alla distopia.

STEP #18 NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

Nella filosofia contemporanea, Donna Haraway scrive un saggio dal titolo "Manifesto Cyborg " o "Un manifesto per Cyborg". Esso fu pubblicato per la prima volta nel 1985 sulla rivista Social Review.
In questo saggio il concetto di cyborg viene considerato a livello simbolico e rappresenta il rifiuto dei dualismi in cui si fondano la società maschilista e quella tardo-capitalista.
Donna Haraway propone assemblaggi di corpi con innesti di hardware, in parte esseri umani e in parte robot. Così, il cyborg supera le dicotomie, l'emarginazione di qualsiasi minoranza, ed è libero dalla riproduzione biologica.
Secondo Haraway non deve essere più presente in modo evidente il confine che c'è tra umano e animale e tra umano/animale e macchina.
Si presenta un nuovo concetto di famiglia in cui si prevede la consanguineità fra i non-umani e le tecnologie.
Infine, critica anche il pensiero del femminismo tradizionale, preferendo a uno sguardo sulle differenze, un'attenzione sulle affinità.




Donna Haraway





martedì 19 maggio 2020

STEP #17 ABbeCedario

Androide
Bionico
Cyberpunk
Debilitazione
Estetica
Fantascienza
Genesi
Handicap
Innesto
Lastra
Medicina
Nanotecnologia
Organo
Pace-maker
Quantico
Rami
Sensi
Telefono
Uncino
Virtuale
Zigote

sabato 16 maggio 2020

STEP #16 TESTIMONIAL DI CYBORG

Possiamo analizzare la protagonista del film 'Alita. Angelo della battaglia', diretto da Robert Rodriguez, come testimonial del concetto di cyborg. Questo film ha preso forma dal manga cyberpunk Yukito Kishiro Gunnm, titolo poi cambiato nell'edizione USA dei comics in Alita Battle Angel. Alita è una ragazza cyborg, il cui cervello umano è stato impiantato in un corpo robotico ormai semidistrutto.
Lei è ' l'ultima letale 'arma' berserker, reduce da una guerra lontana. E' letale nel combattimento quanto generosa e 'umana' nel rapporto con chi la circonda, trova l'amore nell'umano 'smembracyborg' Hugo (Keean Johnson), ma deve anche affrontare una sfilza di nemici: dai 'colleghi' semirobot cacciatori di taglie agli implacabili giocatori di motorball, sport violentissimo ad alta velocità '.









venerdì 15 maggio 2020

STEP #15 CYBORG: Criticità nel futuro.


All' uomo fa paura l'idea di sostituire parti del corpo con parti meccaniche e artificiali, ancor di più il fatto di sostituire presenze umane con robot in ambienti laborativi.
Infatti, la cosa che più spaventa del futuro e di cui alcuni ritengono si sentano già gli effetti è proprio che i cyborg e i robot possano togliere il lavoro alle persone.
Grazie ad alcuni input che si danno loro e ai materiali di cui sono composti, essi sono capaci di svolgere alcuni compiti molto complessi e molto più velocemente rispetto all'uomo, il che li rende preferibili.

C'è chi pensa:
I cyborg sono figli illegittimi del capitalismo patriarcale, per non parlare del socialismo di stato. Ma i figli illegittimi sono spesso estremamente infedeli alle loro origini.
Donna Haraway

Per evitare quanto detto, Rosapepe Franceso Paolo ha scritto un libro "Il futuro Uomo/Cyborg. Quali pericoli" in cui sostiene che gli uomini/cyborg e i robot invaderanno le nostre vite, per questo devono essere progettati in modo da non ostacolare il regolare svolgimento della vita sociale e lavorativa quotidiana dell'essere umano.  Alcune leggi precise dovranno regolamentare e prevenire tutte le possibili criticità che potrebbero presentarsi per evitare conflitti e violenze distruttive per il futuro e la stessa sopravvivenza della razza umana.

venerdì 8 maggio 2020

STEP #14 CYBORG E CRONACA

Sono presenti e disponibili sempre di più robot in grado di sostituire l'uomo, riproducendone le capacità intellettive e motorie.
A Pisa vi è il Mobot, un carrello della spesa robotico che trasporta le merci fra il parcheggio e le abitazioni del centro storico chiuso al traffico.
Mobot

Poi vi è Face, un robot che riproduce emozioni  e comunica con gli esseri umani con la comunicazione non verbale, e molti altri come Yumi, Lo.La e il Plantoide.

Il Festival internazionale della Robotica, a Pisa, che ha fra i suoi promotori la Fondazione Arpa del professor Franco Mosca, con la partecipazione di scienziati ed esperti propone soluzioni robotiche per moltissimi ambiti della vita quotidiana. L'inserimento di protesi, la rimozione di tumori,la riabilitazione domiciliare ora possono avvenire attraverso i robot, sempre più precisi e più facili da maneggiare. Delicatissime operazioni, che prima neanche ci si potesse immaginare, oggi sono quasi all’ordine del giorno per i chirurghi sempre più affiancati dall’utilizzo dei robot. Ci sono arti robotici e finanche pantaloni sensorizzati che ormai sono in grado di sostituire importanti parti del corpo restituendo così indipendenza e sollievo psicologico a pazienti colpiti da alcune malattie neurologiche o vittime di traumi. Infine, a Pisa nel reparto di neonatologia, i robot sono usati per formare il personale medico nel trattamento di piccoli pazienti pediatrici.













'Festival dei cyborg', LA NAZIONE

STEP #13 CYBORG NELL'INGEGNERIA

L'ingegneria biomedica, applicando i vari principi della fisica, della chimica, della biologia e di molte altre discipline, viene impiegata per diversi ambiti tra cui quello clinico e ospedaliero.
L'ingegnere biomedico cerca di risolvere problemi che riguardano un organo, una cellula, un processo biochimico e così via, utilizzando i rami dell'ingegneria.
La progettazione di questo campo riguarda apparecchiature elettromedicali per la diagnosi, la terapia e la riabilitazione, organi artificiali e protesi, bireattori, sistemi informativi dedicati alla sanità e alla telemedicina.
Si parla di cyborg attuali per indicare quelle persone dotate di parti organiche e meccaniche per ristabilire funzionalità perse o parzialmente danneggiate.


Esoscheletro



C'è il caso del professor Steve Mann, conosciuto anche a molti come il primo cyborg al mondo. Negli anni '80 già lavorava a un 'occhio digitale', che chiamiamo Eyetap digital eye glass.
Eyetap digital eye glass
E’ un dispositivo in grado di catturare tre immagini simultaneamente a diverse esposizioni. Esse vengono combinate insieme in tempo reale per produrre una visione del mondo che ha una ricchezza di dettagli irraggiungibili per l’occhio umano. Quindi, con questi occhiali, Steve Mann vede dettagli che normalmente nessuno vede.

mercoledì 29 aprile 2020

STEP #12 CYBORG NEL PENSIERO MEDIEVALE E MODERNO

Renato Cartesio, nato il 31 marzo 1596, fu un filosofo e matematico francese ed è visto come il fondatore della matematica e della filosofia moderna.
Nella modernità, egli adottò il concetto contemporaneo dell'evidenza, riducendo la verità delle cose alla certezza, ossia il grado di indubitabilità che la realtà possiede, solo rispetto al soggetto umano.
Cartesio però sosteneva che si può dubitare anche del proprio corpo, poiché anche nel sogno ho la percezione che esso sia reale; si parla per l'appunto di dubbio metodico.
Egli formulò la celebre frase 'Cogito ergo sum': l'unica evidenza sono io, anche se fossi vittima di un inganno esisterei necessariamente almeno come pensiero.
Così però si mette da parte il concetto del corpo: potrei 'io stesso' ingannarmi sulla certezza del mio corpo, perché anche nel sogno alcune cose materiali mi sembrano reali ma in realtà non esistono.
Quindi 'io' sono Res Cogitans, ovvero Cosa Pensante, e ho un corpo come involucro, quindi come un robot, una macchina.

Cartesio vede il corpo come macchina: i nervi vengono paragonati ai tubi delle macchine delle fontane, i muscoli e i tendini ai congegni e alle molle, la respirazione ai movimenti di un orologio o di un mulino. Infine, colloca l'anima nel cervello come sede specifica.

domenica 26 aprile 2020

STEP #11 COVID-19 E CYBORG

In Cina, a Wuhan, per ostacolare l'emergenza Covid-19 hanno applicato un nuovo piano, 'un robot per infermiere'. Un reparto ospedaliero, prima gestito da personale umano, ora è interamente in mano ai robot che fanno molti compiti, dall'assistenza ai pazienti alla pulizia del reparto. I robot possono essere umanoidi, ossia composti di testa, corpo e delle ruote al posto delle gambe oppure dei semplici 'contenitori' con ruote. 





Essi sanno perfettamente come muoversi e cosa toccare nel reparto perché alcuni ingegneri ne hanno mappato ogni angolo e inserito nei robot queste mappe.
Pensano anche a portare cibo, farmaci ai pazienti e misurarne la temperatura. Nel caso ci fossero complicazioni, gli assistiti vengono trasferiti in reparti normali.
Questo è un tentativo fatto dalla Cina per testare la potenzialità della tecnologia anche in ambiti così importanti.
Penso sia ammirevole il tentativo fatto per far sì che la tecnologia sia utile in situazioni tanto importanti che stanno mettendo in ginocchio tutto il mondo. Inoltre, si rischiano anche meno vittime tra il personale sanitario ove possibile riparare con gli automi.

Mi rendo conto della generalizzazione del tema cyborg  in questo ambito, però è importante capire da questo che anche un organismo cyborg può far fronte alla pandemia scendendo in campo.






mercoledì 22 aprile 2020

STEP #10 CINEMA







La scena è tratta dal film Iron Man 1 e riporta la trasformazione di "Tony" Stark nel cyborg Iron Man.
Nonostante l'involucro artificiale, egli mantiene l'aspetto umano al di sotto ed è come se i nervi umani controllassero anche la "macchina" artificiale.

Iron Man è un film del 2008 diretto da Jon Favreau e basato sull'omonimo personaggio dei fumetti della Marvel Comics Iron Man.



martedì 21 aprile 2020

STEP #09 ARTE FIGURATIVA

Forme uniche della continuità nello spazio, Umberto Boccioni 1913
L'artista futurista Umberto Boccioni unisce la fluidità e il movimento in questa scultura intitolata 'Forme uniche della continuità nello spazio'. L'opera originale è in gesso ed è in mostra al Museo di Arte Contemporanea a San Paolo in Brasile; nel corso della vita dell'autore non venne prodotta la rispettiva copia in bronzo. L'immagine riportata sopra ritrae l'esemplare in bronzo che si trova al Museo del Novecento a Milano. 
Se si osserva lateralmente la scultura, si riconosce una figura umana in cammino. Ad essa vengono a mancare alcune parti, come le braccia e l'involucro esterno. Sembra uno "scorticato" anatomico dal momento che si riconoscono i muscoli dei polpacci e l'articolazione del ginocchio, ma anche una "macchina", come un ingranaggio in movimento, per le cavità e le forme presenti.
In effetti, l'opera rappresenta proprio la fusione fra l'uomo e la macchina con caratteristiche quali la velocità, la potenza distruttrice e creatrice, la possibilità di sostituire parti meccaniche rotte e usurate cancellando il concetto di morte.

lunedì 20 aprile 2020

STEP #08 DIALOGHI DI PLATONE

Nella citazione che prende il titolo di 'Primato del Bene', si può rivedere il tema sotto analisi:
«Come nella sfera visibile la luce del sole e la vista correttamente si possono ritenere simili al sole, ma non è corretto ritenere che esse siano il sole, così in quest’altra sfera è corretto ritenere che scienza e verità siano entrambe simili al buono, ma scorretto sarebbe pensare che l’una o l’altra di esse siano il buono: degna di onori ancor più alti è la condizione di buono.»

Il concetto di cyborg si legge nei dialoghi di Platone de La Repubblica ( 514 b.C - 520 a.C ). Il mito della caverna, raccontato nel settimo libro, è ciò che più si avvicina al tema.

Alcuni prigionieri sono stati incatenati, fin dalla nascita, nelle profondità di una caverna. Sono bloccati testa e collo in modo che essi possano solo fissare il muro di fronte a loro.
Alle loro spalle è stato acceso un enorme fuoco e, tra questo e i prigionieri si trova una strada rialzata lungo la quale è stato eretto un muretto in cui alcuni uomini posano oggetti, animali, piante e persone di diverse forme. L'ombra di queste ultime vengono proiettate sul muro dinanzi ai prigionieri e attirano la loro attenzione. Mentre un personaggio esterno ha un'idea completa della situazione, i prigionieri, non conoscono cosa accada realmente alle proprie spalle poiché non hanno esperienza del mondo esterno.
Se un prigioniero venisse liberato dalle catene e venisse costretto a rimanere in piedi, con la faccia rivolta verso l'uscita della caverna: in primo luogo, i suoi occhi sarebbero abbagliati dalla luce del sole ed egli proverebbe dolore. Inoltre, le forme portate dagli uomini lungo il muretto gli sembrerebbero meno reali delle ombre alle quali è abituato.
Allo stesso modo, se il malcapitato fosse costretto ad uscire dalla caverna e venisse esposto alla diretta luce del sole, rimarrebbe accecato e non riuscirebbe a vedere alcunché. Il prigioniero si troverebbe sicuramente a disagio e s'irriterebbe per essere stato trascinato a viva forza in quel luogo.
Volendo abituarsi alla nuova situazione, il prigioniero riuscirebbe inizialmente a distinguere soltanto le ombre delle persone e le loro immagini riflesse nell'acqua; solo con il passare del tempo potrebbe sostenere la luce e guardare gli oggetti stessi. 
Resosi conto della situazione, egli vorrebbe senza dubbio tornare nella caverna e liberare i suoi compagni, essendo felice del cambiamento e provando per loro un senso di pietà: il problema, però, sarebbe proprio quello di convincere gli altri prigionieri ad essere liberati. Infatti, dovendo riabituare gli occhi all'ombra, dovrebbe passare del tempo prima che il prigioniero liberato possa vedere distintamente anche nel fondo della caverna; durante questo periodo, molto probabilmente egli sarebbe oggetto di riso da parte dei prigionieri, in quanto sarebbe tornato dall'ascesa con "gli occhi rovinati". Inoltre, questa sua temporanea inabilità influirebbe negativamente sulla sua opera di convincimento e, anzi, potrebbe spingere gli altri prigionieri ad ucciderlo, se tentasse di liberarli e portarli verso la luce, in quanto, a loro dire, non varrebbe la pena di subire il dolore dell'accecamento e la fatica della salita per andare ad ammirare le cose da lui descritte.
Il cyborg potrebbe essere, allora, l’attuazione sintetica dell’assetto minuziosamente predisposto da Platone.
L’esperienza descritta nel racconto è quella di un individuo il cui corpo viene diretto con la forza dalla condizione del vincolo alla quale per natura è abituato ad una situazione alla quale deve essere educato, talmente innaturale – direi artificiale – da procurargli dolore.
Puntualizziamo ora che la creatura sintetica trae la sua origine fittizia dal significato del verbo kybernan (“pilotare” e “governare”), si suggerisce la possibilità che una figura mitologica a noi contemporanea come il cyborg possa essere analizzata in Platone.


STEP #07 OPERA POETICA

Una poesia molto interessante e che mette in evidenza le caratteristiche di un cyborg, in particolare di una sottocategoria di questo: gli androidi, è quella scritta da Filippo Astrofilosofo Melodia, che riporto di seguito.


'SONO UN ANDROIDE

Eccolo li che mi guarda beffardo

il mio braccio strappato di netto
andavo troppo forte
su quell’asfalto maledetto
luci, stridore, odore diverso
mi sono risvegliato qui
a guardarmi con le budella aperte
il mio braccio non ha vene
solo fili e tubi strani
mentre le mie budella
sono solo collettori disumani
sono fatto di ferro, fili e altra plastica
una pallida imitazione
che strano
ero certo di avere una qualche emozione
mi hanno detto
che era tutto registrato su nastro
tutta la mia vita
è chiusa li dentro
come potevo pensare di comprendere
se altro non è che una percezione velata di niente
sono tornato a casa
dopo che hanno giocato con me
ma tanto lo so
è il programma diagnostico
a giocare al dottore con me
questa casa non esiste
non esiste la mia vita
i miei genitori un’illusione
il mio mondo è solo una scatola di cartone
sono un androide
una parvenza di uomo
la mia ragione è solo un listato
sopra un nastro trasportatore
niente di diverso da atomi e bosoni
come potevo pensare di capire
quando il mio mondo non è tra i migliori
chissà da dove vengo
chi è il mio creatore
dovrei cercare quest’isola che non c’è
senza nemmeno l’aiuto delle stelle
tu eri nell’altra stanza
mi hanno detto che eri ignara di tutto
ma io lo so che questo nastro
è la causa del tuo lutto
lo strapperò di netto
per cambiare la mia storia
chissà cosa significa
poter scrivere ogni pagina senza memoria
magari solo a penna
senza bisogno di tastiere
ma davvero avrò questa forma
oppure sarò un panettiere
di quelli che riempi con gli ingredienti
per ottenere qualcosa di finito
forse è ancora più bello non sapere
che ammuffire in un angolo contrito
sono un androide
la scimmia di Dio
voi dite la vostra vita
io ho fatto del mio.'

Sono un androide, poesia.



L'artista, tra i molti ispiratori, si riferisce in particolare al racconto "La formica elettrica" di Philip K. Dick. 

In questa poesia trovo che siano forti i sentimenti dell'androide che, probabilmente, prima era un uomo e che ora pensa a come sarà la sua vita con questi cambiamenti e ripensa a quella passata: le vene sono sostituite da fili e tubi strani, ha ora una composizione di ferro e plastica, le budella sono solo 'collettori disumani'. 
Sembra sia stata la conseguenza di un suo errore quando dice "andavo troppo forte su quell'asfalto". Forse a seguito di un incidente le parti del suo corpo sono state sostituite con parti artificiali così da permettergli una " seconda possibilità di vita". Infatti, il tema è presente in molte storie che riguardano i cyborg: generalmente, diventano questo tipo di specie nel momento in cui rischiano di perdere la vita.


lunedì 13 aprile 2020

STEP #06 LETTERATURA NARRATIVA

Nella letteratura, questo tema viene spesso utilizzato nei romanzi di William Gibson. In questi, i personaggi sono dotati di parti artificiali così da migliorare la forza e la capacità. Un personaggio celebre in questo caso è Molly, che è una guardia del corpo con riflessi potenziati e fibre muscolari artificiali; al posto degli occhi ha delle lenti a specchio.
Inoltre, anche i protagonisti dei romanzi della Compagnia del tempo (1997) di Kage Baker sono degli organismi cibernetici.
Viene naturale, poi, pensare alla narrativa di fantascienza in cui sono presenti robot, mostri, cyborg etc..

Tuttavia, il primo romanzo che mi viene in mente pensando al tema di cyborg è Frankenstein o il moderno Prometeo, scritto tra il 1816 e il 1817 dall'autrice britannica Mary Shelley e modificato per la seconda edizione del 1831.
Il dottor Victor Frankenstein crea la sua creatura partendo da parti umane di uomini deceduti.
Essa può essere definita come 'mostro' e con molta probabilità rappresenta la paura presente al tempo per lo sviluppo corrente della tecnologia.
Nel quinto capitolo che si intitola 'la creazione' vediamo proprio come il dottore procedette per concludere il suo progetto:

'Fu in una cupa notte di novembre che vidi la realizzazione delle mie fatiche.
Con un’inquietudine che rasentava il parossismo, misi assieme attorno a me gli strumenti della vita con cui avrei potuto infondere una scintilla di esistenza nella cosa inanimata che giaceva ai miei piedi. Era già l’una del mattino; la pioggia picchiettava lugubre contro i vetri e la mia candela era quasi consumata quando, alla fievole luce che si stava esaurendo, io vidi aprirsi l’occhio giallo, privo di espressione, della creatura; respirava a fatica, e un moto convulso agitava le sue membra.
Come posso spiegare le mie emozioni di fronte a questa catastrofe e come posso descrivere l’infelice che con attenzione e dolori infiniti ero riuscito a plasmare?
Le sue membra erano proporzionate, e avevo selezionato le sue fattezze in modo che risultassero belle. Belle! Gran Dio! La sua pelle giallastra a mala pena ricopriva il lavorio sottostante dei muscoli e delle arterie; i suoi capelli erano folti, di un nero lucido e i suoi denti di un bianco perlaceo; ma questi caratteri rigogliosi non facevano che contrastare in modo più orrendo con i suoi occhi umidi che sembravano quasi dello stesso colore bianco sporco delle orbite su cui poggiavano, con la sua pelle raggrinzita e con le sue labbra nere e dritte.
I vari eventi della vita non sono incostanti come i sentimenti della natura umana.
Avevo lavorato duro per quasi due anni, con il solo fine di infondere la vita in un corpo inanimato. 
[...]
Incapace di sopportare l’aspetto dell’essere che avevo creato, di corsa uscii fuori dalla stanza e continuai un bel po’ a camminare su e giù per la mia camera da letto, incapace di convincermi a dormire. Alla fine la spossatezza ebbe la meglio sul tumulto che avevo prima provato, e mi gettai sul letto, cercando di ottenere qualche istante di oblio.
Ma fu inutile; dormii, sì, ma fui tormentato dai sogni più terribili.
Mi sembrava di vedere Elizabeth, piena di salute, a passeggio per le strade di Ingolstadt. Felice e sorpreso, l’abbracciai, ma come impressi il primo bacio sulle sue labbra, esse divennero livide del colore della morte; i suoi lineamenti sembrarono mutare e mi parve di stringere tra le braccia il corpo di mia madre morta; un sudario ne avvolgeva le forme, e vidi i vermi dei cadaveri brulicare attraverso le pieghe della stoffa.
[...]
io vidi l’infelice, il miserabile mostro che avevo creato.
Alzò la cortina del letto e i suoi occhi, se occhi si possono chiamare, si fissarono su di me. Dischiuse le mascelle ed emise qualche suono inarticolato, mentre un sorriso gli corrugò le guance. Può darsi che abbia parlato, ma io non lo udii; aveva una mano tesa verso di me, forse per trattenermi, ma io fuggii e corsi di sotto. 
[...]
Oh! Nessun mortale avrebbe sopportato l’orrore di quello sguardo.
Una mummia riportata in vita non potrebbe essere così orrenda come quell’infelice.
Lo avevo osservato quando ancora non era finito; era deforme, già allora, ma quando quei muscoli e quelle giunture divennero capaci di muoversi, divenne una cosa che neppure Dante avrebbe potuto concepire.'
(riportato dal mio romanzo)




Non è un cyborg come per definizione, ossia un organismo cibernetico formato da parti artificiali e parti umane, però secondo me ne rimanda il concetto poiché la creatura ha sentimenti e alcune caratteristiche umane ma altre, come la sua formazione e la sua forza, sembrano artificiali.

STEP #05 PUBBLICITA'

Anche la pubblicità fa ricorso all'uso di cyborg per reclamizzare i diversi prodotti: eccone alcuni esempi.


Nella pubblicità della Serie A di calcio del 2019, alcuni robot prendono il posto dei calciatori imitando le loro prestazioni.


Nella pubblicità di Tim Party, invece, compare una figura femminile di Cyborg (min 00:26 circa) dotata di superpoteri che allude alla potenza della fibra di Tim.
Per curiosità allego anche il link della notizia di una ragazza, Moon Ribas, dotata di un sensore che le permette di avvertire le scosse della Terra e " comunicare con il Pianeta".


                                       

giovedì 9 aprile 2020

STEP #04 MITOLOGIA

CYBORG NELLA MITOLOGIA

Cyborg è un termine difficile da collocare ai tempi della mitologia classica greca, latina oppure orientale poiché si presentò con lo sviluppo della tecnologia e principalmente nel XX secolo.
Tuttavia, si possono considerare delle figure mitiche anche i personaggi di film più recenti.
I cyborg si suddividono in tre categorie: esseri umani potenziati, alieni potenziati e androidi(robot umanoidi).
Nella prima si colloca il protagonista del film RoboCop (1987) e quello di Io, Robot (2004); nella seconda Anakin Skywalker in Guerre stellari che ha arti cibernetici e un'armatura tecnologica in grado di tenerlo in vita; infine, nella terza, il protagonista di Terminator.
Nella cinematografia già nel 1927 troviamo questo tema, in Metropolis, poi nel 1979 in Alien e successivamente diventano sempre più frequenti.

Alex Murphy come RoboCop


Io, Robot

Guerre stellari

Terminator


Anche il noto supereroe dei fumetti Marvel, Iron Man, è un cyborg, così come Deathlok e il Dottor Octopus.
Sempre più frequenti i videogiochi che presentano questo tema.


Deathlok

Iron Man

venerdì 3 aprile 2020

STEP #02

STORIOGRAFIA DEL TERMINE


Il termine Cyborg è una parola inglese che deriva dalla composizione di due sostantivi. Cyber è il primo sostantivo che si incontra, il quale è ricavato dall' inglese cybernetics, cibernetica, che deriva dal greco κυβερνήτης (kybernetes) e assumeva il significato letterale di "timoniere, pilota di una nave", ma anche, per estensione "colui che guida e governa una città o uno Stato". Cyber- è utilizzato sempre di più in italiano, soprattutto in ambiti concernenti Internet. 

Un esempio di cui, purtroppo, si sente spesso parlare è il cyber-bullismo: un atto di violenza, verbale e psicologica, da parte di utenti che possono nascondersi dietro un'identità falsa e 
approfittare di persone più deboli. Altri esempi sono il cyberterrorismo e cyberspazio.
La seconda parola è organism, organismo, che a sua volta è composto da organo e 'ismo', un suffisso che indica un insieme e che ha come modello anche il francese organisme. Esso rimanda al greco órganon, 'strumento'.
Nel caso di cyborg, si mette in evidenza l'insieme delle parti artificiali e umane che compongono un organismo cibernetico.

sabato 28 marzo 2020

STEP #01BIS TRADUZIONE


TRADUZIONE DEL TERMINE

Il termine ha una prima origine in medicina e in bionica, per poi avere grande successo nell'ambito fantascientifico.

In letteratura, già prima dell'invenzione della cibernetica, il Futurismo cantava la fusione tra uomo e macchina, oggetto che venne poi esplorato meglio dagli scrittori del filone fantascientifico cyberpunk.

Fu utilizzato da Manfred E. Clynes e Nathan S. Kline nel 1960 per la loro idea di un essere umano che avesse determinate caratteristiche per poter sopravvivere in ambienti extraterrestri inospitali.

 Il loro merito è stata la diffusione del termine, ma ad utilizzare per la prima volta la parola cybernetic in ambito tecnico fu l'ingegnere e matematico britannico James Watt, alla fine del XVIII secolo.



W. Grey Walter fu tra i primi a creare un robot che fosse in grado di eseguire alcuni specifici compiti autonomamente





Oggi l'essere umano ha sempre più le caratteristiche di un cyborg dal momento che, con l'avanzare della tecnologia, si sono creati organi artificiali e protesi.

In italiano viene utilizzato il termine inglese, proprio come in spagnolo, in tedesco, in francese e in molte altre; in cinese il termine cyborg è tradotto con i simboli 半机械人 (bàn ji xiè rén) oppure con 电子人(diàn zī rén) e in arabo سايبورغ.







Traduzione
Informazioni

venerdì 27 marzo 2020

STEP #01 DEFINIZIONE ED ETIMOLOGIA

DEFINIZIONE 

Come possiamo apprendere riferendoci alla definizione data dal vocabolario Treccani: Cyborg, sostantivo inglese e usato in italiano al maschile,  nel linguaggio della fantascienza indica un automa dalle inesauribili ed eccezionali risorse fisiche e mentali, ottenuto con l'innesto di membra e organi sintetici su un organismo umano vivente.
Cyborg, TRECCANI

Il dizionario Garzanti ne da una descrizione più semplificata, definendolo un ibrido di macchina e organismo umano.
Il termine Cyborg deriva dalla composizione di due parole inglesi: 'cyb'ernetic che significa <<cibernetico>> e che dal greco kybernetes indica 'timoniere, pilota di una nave',  'org'anism, <<organismo>>, potrebbe rimandare a órganon che voleva dire 'strumento' e, a sua volta, avere una radice indoeuropea érgon, 'lavoro'.
Infatti, mette in evidenza il significato: un organismo cibernetico costituito da parti artificiali.
ETIMOLOGIA, TRECCANI
CYBER, Accademia della Crusca