In questo saggio il concetto di cyborg viene considerato a livello simbolico e rappresenta il rifiuto dei dualismi in cui si fondano la società maschilista e quella tardo-capitalista.
Donna Haraway propone assemblaggi di corpi con innesti di hardware, in parte esseri umani e in parte robot. Così, il cyborg supera le dicotomie, l'emarginazione di qualsiasi minoranza, ed è libero dalla riproduzione biologica.
Secondo Haraway non deve essere più presente in modo evidente il confine che c'è tra umano e animale e tra umano/animale e macchina.
Si presenta un nuovo concetto di famiglia in cui si prevede la consanguineità fra i non-umani e le tecnologie.
Infine, critica anche il pensiero del femminismo tradizionale, preferendo a uno sguardo sulle differenze, un'attenzione sulle affinità.
Donna Haraway |
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