domenica 31 maggio 2020

STEP #21 CYBORG NELL'ETICA

Ci sono diversi punti di vista parlando di cyborg in campo etico.Giuseppe Longo, pioniere della scienza dell’informazione in Italia, affronta proprio il dibattito creatosi sulle implicazioni etiche dello sviluppo scientifico dal momento che la tecnologia, afferma, ha iniziato a 'invadere' il nostro corpo.Per quanto ci possano essere aspetti positivi nel sostituire parti umane malfunzionanti o completamente distrutte con applicazioni artificiali per permettere a un essere umano di continuare ad avere una vita quanto più "normale" e addirittura salvarlo, ci sono inevitabilmente degli aspetti negativi."Citando Habermas e Rifkin, lo scienziato sottolinea come il perno della nuova età che stiamo vivendo è il ribaltamento dell’idea di evoluzione: non più un processo che plasma l’essere vivente, ma un processo che dall’essere vivente è pilotato, e che porta l’uomo a cessare di “riprodursi” per iniziare a “prodursi” in esemplari sempre più perfetti. Una trasformazione che, quando entrano in gioco genetica e biotecnologia, diventa evoluzione pilotata della specie: nasce così l’homo technologicus, che rispetto al sapiens è frutto di tecniche sempre più invasive, che entrano nel corpo e arrivano a sostituirne organi e geni: non più soltanto nella prospettiva di curare patologie, ma in quella di migliorare le capacità dell’essere umano o crearne di nuove."Tutto questo va contro la naturale evoluzione delle cose, per questo potrebbe considerarsi eticamente sbagliato.





Homo sapiens 
Homo technologicus



























Serve un'etica del post-umano

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