L'intento della prima sarà di fare le parti e la persona di un amico, [...] La seconda macchina vuol essere un uomo artificiale a vapore, atto e ordinato a fare opere virtuose e magnanime. L'Accademia reputa che i vapori, poiché altro mezzo non pare che vi si trovi, debbano essere di profitto a infervorare un semovente e indirizzarlo agli esercizi della virtù e della gloria. Quegli che intraprenderà di fare questa macchina, vegga i poemi e i romanzi, secondo i quali si dovrà governare circa le qualità e le operazioni che si richieggono a questo automato. [...]
La terza macchina debbe essere disposta a fare gli uffici di una donna conforme a quella immaginata".
Un riferimento un pò forzato nello Zibaldone si può apprezzare nell'Infinito:
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parteDell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare. " Pensando al concetto di cyborg e, più in generale, alla tecnologia, l'immensità di pensieri e 'il guardo' dell'ultimo orizzonte escluso a cui fa riferimento Leopardi possono alludere all'avanzamento della tecnologia che non si ha idea a cosa porterà. |
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