martedì 2 giugno 2020

STEP #24: VERSO LA CONCLUSIONE DEL CORSO...

Il termine Cyborg è un derivato dalla composizione di due parole inglesi: cybernetic, che significa cibernetico e che dal greco kybernetes indica 'timoniere,  pilota di nave', e organism, organismo e che rimanda al greco organon, 'strumento', o ergon, 'lavoro'. Giungiamo a descrivere il cyborg come un organismo cibernetico dotato di parti artificiali. (http://www.treccani.it/vocabolario/cyborg/TRECCANI CYBORGCyborg, GARZANTI LINGUISTICAETIMOLOGIA, TRECCANICYBER, Accademia della CruscaTraduzione). Una mia rappresentazione: DISEGNO,STEP #03.
Come si può immaginare, il termine fa la sua prima comparsa in medicina e in bionica per poi avere grande successo nella fantascienza. Già Manfred E. Clynes e Nathan S. Kline nel 1960 avevano avuto l'idea di manipolare organismi in grado di sopravvivere a determinati ambienti inospitali. 
Tra i primi a creare un robot capace di svolgere alcuni compiti in autonomia vediamo essere W. Grey Walter. 
Siamo entrati tutti in confidenza con il termine anche se spesso si usa androide per racchiudere tutte le specie. Androide, però, è solo una delle tre categorie del cyborg: le altre due sono esseri umani e alieni potenziati.
Molti film e fumetti conosciuti hanno come protagonisti degli esseri cyborg che, talvolta, vengono considerati come delle vere e proprie figure mitologiche. In letteratura, uno dei più celebri che spesso ricorre a personaggi di questo tipo nei suoi romanzi è William Gibson, che è anche affiancato da Kage Baker. 
Nella poesia è difficile incontrare nei grandi classici questo tema, per questo le uniche opere esplicite che si possono incontrare sono recenti.(Sono un androide, poesia.)
Si è trovato qualche riferimento nei dialoghi di Platone (Trama Mito della caverna), ma più esplicito è Cartesio che vede il corpo come una macchina, infatti i nervi vengono paragonati ai tubi delle macchine delle fontane, i muscoli e i tendini ai congegni e alle molle, la respirazione ai movimenti di un orologio o di un mulino.
Donna Haraway, della filosofia contemporanea, scrive il saggio "Manifesto Cyborg"in cui il concetto di cyborg viene considerato a livello simbolico e rappresenta il rifiuto dei dualismi in cui si fondano la società maschilista e quella tardo-capitalista.
In arte, l'opera che secondo me racchiude meglio questa sintesi uomo/macchina è Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni.
Nell'ingegneria questo tema si vede bene nell'ambito della biomedica, in cui vengono sperimentate e create apparecchiature elettromedicali dedicate alla sanità e alla telemedicina.
Il tema è ampiamente discusso in campo etico e del futuro(Serve un'etica del post-umano); infatti, viene valutato negativamente per quanto riguarda l'opporsi alla naturale evoluzione delle cose e per quanto concerne la sostituzione degli umani, più lenti, in campo lavorativo ('Festival dei cyborg', LA NAZIONE). Però si possono considerare alcune cose positive, come la salvezza di parti umane malfunzionanti e distrutte e l'aiuto che hanno dimostrato in campo ospedaliero, per esempio, durante l'emergenza Covid-19.(Ospedale Wuhan, CINA)








Informazioni
MOON RIBAS, la ragazza cyborg che sente tutti i terremoti.






domenica 31 maggio 2020

STEP #22 SERIE TV

In un’Italia futuristica, circa nel 2052, un gruppo di poliziotti è affiancato da androidi e organismi cibernetici. Piero Spinoza, uno degli agenti del dipartimento in questione, è un poliziotto molto rispettato dai suoi colleghi che, risvegliatosi da un coma in cui era finito dopo un’imboscata della malavita, ritorna in servizio. L’unico problema è che egli mostra un chiaro distacco emotivo dai suoi sentimenti e vista l’avversione con i normali androidi, gli viene assegnato come partner androide il sintetico Francesco, che è invece molto sensibile. Al fianco dei due ci sono Gabriella e il capitano Martina. La prima è una donna forte che vive secondo un suo codice morale, la seconda invece è ambiziosa e pronta a fare grandi sacrifici per il bene collettivo.

STEP #21 CYBORG NELL'ETICA

Ci sono diversi punti di vista parlando di cyborg in campo etico.Giuseppe Longo, pioniere della scienza dell’informazione in Italia, affronta proprio il dibattito creatosi sulle implicazioni etiche dello sviluppo scientifico dal momento che la tecnologia, afferma, ha iniziato a 'invadere' il nostro corpo.Per quanto ci possano essere aspetti positivi nel sostituire parti umane malfunzionanti o completamente distrutte con applicazioni artificiali per permettere a un essere umano di continuare ad avere una vita quanto più "normale" e addirittura salvarlo, ci sono inevitabilmente degli aspetti negativi."Citando Habermas e Rifkin, lo scienziato sottolinea come il perno della nuova età che stiamo vivendo è il ribaltamento dell’idea di evoluzione: non più un processo che plasma l’essere vivente, ma un processo che dall’essere vivente è pilotato, e che porta l’uomo a cessare di “riprodursi” per iniziare a “prodursi” in esemplari sempre più perfetti. Una trasformazione che, quando entrano in gioco genetica e biotecnologia, diventa evoluzione pilotata della specie: nasce così l’homo technologicus, che rispetto al sapiens è frutto di tecniche sempre più invasive, che entrano nel corpo e arrivano a sostituirne organi e geni: non più soltanto nella prospettiva di curare patologie, ma in quella di migliorare le capacità dell’essere umano o crearne di nuove."Tutto questo va contro la naturale evoluzione delle cose, per questo potrebbe considerarsi eticamente sbagliato.





Homo sapiens 
Homo technologicus



























Serve un'etica del post-umano

mercoledì 27 maggio 2020

STEP #20 NELLO ZIBALDONE DI LEOPARDI

Parlando di intelligenza artificiale, ecco un estratto di Giacomo Leopardi da proposta dei premi fatta dall'Accademia dei Sillografi: "L'Accademia dei Sillografi reputa essere espedientissimo che gli uomini si rimuovano dai negozi della vita il più che si possa, e che a poco a poco dieno luogo, sottentrando le macchine in loro scambio. E deliberata di concorrere con ogni suo potere al progresso di questo nuovo ordine delle cose, propone per ora tre premi a quelli che troveranno le tre macchine infrascritte.
L'intento della prima sarà di fare le parti e la persona di un amico, [...] La seconda macchina vuol essere un uomo artificiale a vapore, atto e ordinato a fare opere virtuose e magnanime. L'Accademia reputa che i vapori, poiché altro mezzo non pare che vi si trovi, debbano essere di profitto a infervorare un semovente e indirizzarlo agli esercizi della virtù e della gloria. Quegli che intraprenderà di fare questa macchina, vegga i poemi e i romanzi, secondo i quali si dovrà governare circa le qualità e le operazioni che si richieggono a questo automato. [...]
La terza macchina debbe essere disposta a fare gli uffici di una donna conforme a quella immaginata".

Un riferimento un pò forzato nello Zibaldone si può apprezzare nell'Infinito:

"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare. "










Pensando al concetto di cyborg e, più in generale, alla tecnologia, l'immensità di pensieri e 'il guardo' dell'ultimo orizzonte escluso a cui fa riferimento Leopardi possono alludere all'avanzamento della tecnologia che non si ha idea a cosa porterà.

martedì 26 maggio 2020

STEP #19 NELL'UTOPIA

Il concetto di Cyborg si colloca come antagonista nel pensiero utopico, secondo Matteo Bergamaschi in alcuni episodi, la dinamica cyborg rivela il proprio potenziale distopico, "è infatti un mondo che ostacola lo sviluppo vitale quello che si delinea in simile orizzonte, un mondo cioè in cui i diffusi dispositivi tecnologici implementano un biopotere che omogenizza i processi vitali, inserendoli nel continuum tecno-informatico".
Il pensiero cyborg eredita originariamente una tematica: in una società in cui il soggetto è destrutturato nella molteplicità dei flussi informatici delle proprie operazioni finanziarie, mediatiche o comunicative, così che «il corpo, il nostro principale strumento di comunicazione con l’esterno, la nostra inter- faccia con il mondo, viene direttamente integrato nel processo di valorizzazione capitalistica, per così dire “a tempo pieno”, e si integra anche con la tecnologia in modo ben più pervasivo e fine che per il passato» il cyborg diviene la possibilità di una resistenza interna a questo sistema, capace di decostruirne la logica di dominio alla volta della costruzione di un ibrido in grado di mettere fuori gioco i dispositivi dualisti che lo imprigionano.
Il cyborg in quanto veicolo di emancipazione, dunque, ma anche di contaminazione e di ibridazione, il cyborg in quanto superamento di ogni fissismo essenzialista e libera sperimentazione «schizofrenica» una volta messa fuori gioco la macchina antropogenetica. 
Dunque possiamo dire che cyborg ha alcune caratteristiche che appartengono all'utopia e altre alla distopia.

STEP #18 NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

Nella filosofia contemporanea, Donna Haraway scrive un saggio dal titolo "Manifesto Cyborg " o "Un manifesto per Cyborg". Esso fu pubblicato per la prima volta nel 1985 sulla rivista Social Review.
In questo saggio il concetto di cyborg viene considerato a livello simbolico e rappresenta il rifiuto dei dualismi in cui si fondano la società maschilista e quella tardo-capitalista.
Donna Haraway propone assemblaggi di corpi con innesti di hardware, in parte esseri umani e in parte robot. Così, il cyborg supera le dicotomie, l'emarginazione di qualsiasi minoranza, ed è libero dalla riproduzione biologica.
Secondo Haraway non deve essere più presente in modo evidente il confine che c'è tra umano e animale e tra umano/animale e macchina.
Si presenta un nuovo concetto di famiglia in cui si prevede la consanguineità fra i non-umani e le tecnologie.
Infine, critica anche il pensiero del femminismo tradizionale, preferendo a uno sguardo sulle differenze, un'attenzione sulle affinità.




Donna Haraway